E’ difficile riasumere in poche parole tutte le emozioni e le sensazioni che ci ha tramesso sensei Pascal Guillemin in questo nuovo seminario nel nostro dojo…
Pascal ha ancora una volta portato a Brescia il risultato dei suoi studi e delle sue esperienze di Aikido al fianco dello shihan Christian Tissier, un lavoro sulla ricerca ed il controllo dell’asse (il proprio e quello di uke); la connessione mentale e fisica tra tori e uke che permette la nascita delle tecniche dell’Aikido senza essere obbligati ad usare delle prese che costringerebbero uke a bloccarsi e a porre resistenza, ma facendo in modo di guidare la sua energia verso una conclusione fluida ed “efficace”; quanto è difficile fare in modo che dei movimenti, nel caso del maestro Pascal, derivanti dallo studio del ken,vengano praticati a mani nude…
Movimenti di anche, spalle e taglio che, anche se usati regolarmente nelle sollecitazioni su shomen , mettono in evidenza problemi legati a tempi e distanze…
Problemi che ci parlano di una nuova esigenza e che ci portano a valutare l’Aikido non più come “un’arte finta” o “teatrale” (come purtroppo spesso si pensa) ma al contrario, una completa fusione tra mente e corpo… tra tempismo ed asse…
La ripetizione dei movimenti fino a renderli parte integrante di noi
Nei due giorni di stage, i praticanti provenienti dalle varie regioni d’Italia, hanno avuto l’occasione di confrontarsi e mettersi in gioco grazie al lavoro proposto ed agli stimoli dati dal Maestro.
Come sempre, l’utilizzo delle armi è servito per sviluppare la pratica a mani nude, sia in seguito alla lezione di ken (con lo sviluppo dei kata della terza serie kashima shinto ryu) sia a quella di jo-dori.
Un grandissimo ringraziamento a tutti gli aikidoka che han voluto condividere con noi questa splendida esperienza e al M° Pascal Guillemin per i suoi preziosi insegnamenti.