Il Maestro VI Dan Pascal Guillemin ha mostrato ancora una volta le sue immense abilità ai partecipanti dello stage del 22-23 Ottobre nel dojo di Aikido Budo Brescia.
Le parole chiave di questo evento sono state connessione, reattività e precisione, in una parola: Armonia. Armonia che si è rilevata soprattutto come interazione perfetta tra Tori e Uke; un senso del posizionamento che apre la possibilità di prendere numerose strade, pur mantenendo delle costanti: al di là del corpo di Uke, al di là della sua lama e al di là dei nostri automatismi… Al di là di ciò che troppo spesso diamo per scontato, l’Aikido nasce da un incontro: un “attacco” e una “difesa”.
Certo sarebbe meglio dire “Un attacco e una scelta..”ed è con questa piccola variazione che si può toccare l’essenza di questa meravigliosa arte marziale; orgoglio, paura, sicurezza, timore… al di là di queste prime emozioni cogliamo l’essenza della tecnica, che quasi smette di essere tale se riuscissimo a dimenticarcene… dimenticare quello che gli automatismi ci portano a fare e dimenticare quello che spesso crediamo vada fatto solo per abitudine. Cercare di sgomberare la mente da tutto questo… liberarsi dalla corruzione delle emozioni limitanti e dai giudizi che abbiamo su noi stessi e gli altri praticanti, permettendo così la nascita di uno studio.
Un esempio di tutto questo è stato sperimentato in una “versione” della tecnica yokomenuchi ikkyo, nella quale le mani di Tori e Uke entrano perfettamente in contatto e si muovono in completa sincronia, fino ad arrivare a dimenticare la forza fisica, e trasformandola in una questione di puro timing della mano sulla mano tra i due partner.
Saliamo sul tatami per la prima volta, con la nostra cintura bianca e i nostri movimenti “sgraziati”, cerchiamo una presa – essa ci da sicurezza – dopo qualche esitazione ci troviamo con le mani a terra pronti per un’impacciata caduta…
Indossiamo una gonna lunga che ci da coraggio e fierezza, ora colpiamo e ci proiettiamo rialzandoci senza problemi (o quasi)…
Poi frequenti uno stage, uno che può sembrare come tanti… Ma basta poco per comprendere che quella presa che tanto ti dava sicurezza è ancora nella tua mente e ti ritrovi a fare ancora dei piccoli “movimenti sgraziati” perché ti rendi conto che qualcosa in te non è cambiato… il bisogno di imparare, apprendere, essere libero!
Abbiamo una prigione mentale, una nostra interpretazione di “ciò che ci esce bene e ciò che ci esce male” e tendiamo a restare al suo interno, al sicuro, illudendoci che le nostre paure siano rimaste fuori. Una trasmissione di informazioni può essere alterata inconsapevolmente o consapevolmente, ma quando l’origine ha uno scopo chiaro è sufficiente tornare sui propri passi e cercare di capire come lo scopo possa essere raggiunto.
L’armonia che cerchiamo nella tecnica non sta nella tecnica, ma al di là di essa, oltre le regole, dove non ci si può permettere di perdere il contatto e dove un attacco è sincero. Dove fiducia e attenzione s’incontrano e si sviluppano in uno stage che cattura l’attenzione di tutti i praticanti.
Ringraziamo ancora una volta tutti i partecipanti dello stage, provenienti dalle diverse zone del nord e centro Italia; e soprattutto ringraziamo sensei Pascal per avere condiviso con noi un Aikido fatto di emozioni e continua ricerca.
Link alle fotografie dello stage: