Lo stage condotto dal M° Pascal Guillemin, ha riunito partecipanti da varie città d’Italia, i quali non solo vanno sentitamente ringraziati per la loro presenza ma ulteriormente va apprezzato l’impegno e la condivisione di ogni momento dell’intenso e ricco seminario. Il M° Pascal ha voluto offrirci, come sempre del resto, spunti interessanti sulla diversa pratica che ognuno di noi può offrire ai propri compagni.
Tema centrale dello stage, la sperimentazione di varianti derivate da tecniche base. Visto da fuori è tutto incredibilmente semplice, e paradossalmente è proprio quello il difficile: far diventare la tecnica “leggera”, spontanea e non forzata. Abbandonare il vecchio per il nuovo, essere sempre pronti a “crescere”. Molto apprezzate da tutti, le tecniche proposte sono riuscite a mettere alla prova anche i più esperti, in quanto la ricerca dell’asse e l’importanza di rimanere sulla stessa linea, e non cedere alla tentazione di piegare la testa o le spalle, è stata una sfida accolta con grande soddisfazione.
Nelle armi, e in particolare con il Ken, è stato rinnovato per Tori ed Uke, l’assoluto bisogno di lavorare all’unisono e non dando per scontato il finale dell’esercizio. Lo studio e la ricerca per i due praticanti deve dirigersi verso una strada di miglioramento e di grosso impegno per entrambi. Il momento di maggiore difficoltà generale è stato sull’utilizzo del Jo e sulla conseguente ardua riuscita di un kata da svolgere con velocità, precisione e sicurezza. Dopo vari tentativi è stato molto apprezzabile il risultato finale raggiunto da ogni aikidoka presente sul tatami.
Il sudore e la fatica si sono fusi con i sorrisi dei praticanti che con gioia e determinazione hanno concluso un seminario ricco di spunti da portare con sé in ogni futura lezione. Punti di vista differenti utili al quotidiano approccio di una disciplina che non mette mai fine alla parola “apprendimento”. Ciò che ha colpito maggiormente i partecipanti è quanto ci si senta a proprio agio in un clima che si viene ad instaurare tra tutti gli allievi, clima si amicizia e serenità e ciò grazie anche alla direzione e alle tecniche proposte con bravura, semplicità e professionalità dal M° Pascal Guillemin che ha ottimamente gestito il tempo delle spiegazioni con quello lasciato alla pratica dei partecipanti .
Tutto ciò che è sempre parso consolidato o “appreso” è stato messo in discussione, dissolvendo talvolta anche l’idea di forza e abbracciando l’utilizzo del corpo in maniera consapevole. Giorno dopo giorno, la nostra pratica deve cambiare come gli eventi della vita cambiano il nostro cammino. I volti sorridenti che si confrontano su ciò che è “difficile” da fare ma con infinita volontà di farcela; questo è forse il sentiero più adatto per districarsi tra i malesseri quotidiani.
Grazie Sensei Pascal.